Ovazione minimale, la marea, il vento, la frazione.
In bilico svolge il suo gioco, nascendo, la marea, distesa sopra fondali muti,
mulinelli rutilanti, danza di mucillagini
in corsa con increspate illusioni,
e voragini frementi e liquidi sospiri
espansi e celebrazione di morte.
Silenziosa, inarrestabile, frange l'impeto, avvolgendo la forma terrigena e i suoi orli smagliati, la sfera celeste deponendo covate innocenti dopo un amplesso di inesprimibile purezza.
Confluenza di maree, di innumeri soli, di stelle binarie di onde e di sogni, fonte, matrice primaria, scorza di luce, esegesi perduta in utopica attesa, raccolta nel tempio, crisalide svanita, immemore il mugghiare dell'acqua contro la volta, adorando, affinità svelate, insondata monade, ermetica alchimia.
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