Pellegrina
Violenza, sopraffazione, abuso sono strumenti di dominio, sono fine e al contempo essenza del dominio esercitato sull'inerme, chiunque sia animale, donna bambino, uomo, "diverso". La crudeltà è un carattere saliente del dominio, non è identificabile con specie o genere, se non per il fatto che è squisitamente umana. È la sua natura.
È crudele quel mondo in cui un individuo o più, o un gruppo, o uno stato decidono della vita altrui.
Per porvi fine, per consumarne l'esistenza, ma anche per darle inizio.
Prosecuzione di un tormento, ingannevole accudimento, lascito infausto. Perpetuazione, condanna.
Liturgia di sangue.
Ovunque volga lo sguardo la tua anima vede sgorgare sangue, ne ode e ascolta lo scrosciare, il riversarsi quieto e regolare in ampolle trasparenti che svelano il purpureo colore della vergogna.
Innumerevoli, sacche, contenitori, serbatoi di sangue animale, non solo.
Eterna ricaduta dentro l'anima, assetata, dissetata, insanabile, umana frattaglia di anima.
Fermare la crudeltà?
Connaturata. Funzionale ad affermare il fine ultimo di troppi di noi (umani), come individuo, come collettività.
Dominare, possedere, consumare.
Se questa è la finalità è fin troppo facile essere crudeli. Punire. Asservire. Torturare. Azzerare. Eradicare.
Con profonda tristezza leggi il "percorso", passato, presente. Non so se ci sarà un futuro. Ma la liberazione della Madre Terra e degli animali non ci vedrà.
(Foto di Kathy Freston)
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