Poetica del suono

Non è prevista sosta al moto delle acque.  Fluidamente scivolando al mare,  cantano elegie.
Il poeta è veggente di un mondo ultra materico,  questo habitat disabitato transita, inavvertito.
Un permeante, costante contatto con il divenire della materia, verso una unica pacificante meta, la quiete della morte, finalità primaria della vita.
Poesia e musica sono coordinate per "altrove". Non è la rinascita l'obiettivo, non la rigenerazione.
Altrove è la delicata trama del morire.
Definirne i contorni, perfettamente sovrapposti alla linea impossibile di orizzonti, in lontananza, è ricondursi.
I cerchi nell'acqua toccano sponde, poi si ritraggono,  tornano al punto di partenza, una pietra lanciata, un soffio infallibile, centripeto, poi, in quel punto e in quel momento, ineludibile la loro precisione, il sincronismo privo di piani di varianti, muoiono. La compassione li sfiora. Ma nulla spegne, né affievolisce né conferisce un senso alla crudeltà di cui l'essere umano, compiacente, è il solo artefice.
Ci disincarnammo, infine, da quel divario, estinguendo il debito antico, l'antico sangue.

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