Viaggio
Hai sospeso il viaggio, il tempo,
nella sua eccentrica visione,
galleggia il pensiero, effimero,
distratto da quei cerchi, anelli sull'acqua, variabili indistinte
alla miopia del cuore, volatili
leggiadre piume, nidiata uscita
allo scoperto da un argine non
toccato.
Cantano una canzone fuori tempo
palme subacquee, mantenendo
la rotta, tra sirene e ninfe invisibili, affette da una inguaribile afasia.
Epistola
Non puoi esercitare il controllo.
Su nulla. Sulla vita, sulla morte o quando la vita si dissolve, attraverso
la morte e in lei, scomponendosi, si scioglie, liquefatta in ogni sua particella, globulo, atomo.
O nella percezione del nulla? Le hai
dato amore? Hai dato amore ai piccoli innocenti compagni con cui hai vissuto una, più vite, concentriche, sincroniche?
Questo ci compete.
La colpa, il suo senso, sono un retaggio che nulla ha a che fare
con la consapevolezza del tuo avere agito. Come?
Il senso di colpa è un delirio di onnipotenza, se lo analizzi a fondo, perché ti mette a confronto con un ideale di te stessa. Da questo confronto prende vita un feroce conflitto dal quale nessuno esce
vincitore.
Vigila e vivi il presente.
Nell'anima è tutto.
Infine, tutte le solitudini diventano
una.
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