Inaudita scomposizione
Battito, soffio,
veggente platonico
amore.
Robot femmina
abbigliata
di liquide vesti
galleggianti
tra sfere e vortici
di candida fiamma
sillabe dissepolte
da un vaso canopio
in frantumi.
Suono di brina
profonda
il canto della Terra
nell'incalzare
di memorie e sogni
mutanti.
Microscopico
quel guscio,
punto d'origine
vaghezza plasmatica
corpi gelati
nell'ombra.
Caduta
Portatore di luce
assediato
da malinconico
orrore.
Riflessa
l'imago sua
nello specchio,
senza fondo
sogni prenati.
Partorisce
sé stesso il demone
insaziabile,
perpetua cecità
del gelido cuore.
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