Cicli e circuiti
Mi incanta questo presagio, suggestivo di un ciclo che si
chiude e di un sogno che si
avvera.
Il sistema ha origine nella
mente. È un suo elaborato
e al contempo ne è elaboratore.
Siamo giunti all'epilogo della
"storia" umana e il suo deja vu,
tormentoso e angosciante,
continua a perseguitarci.
Rei di avere voluto mantenere
la rotta, inflessibilmente, verso
la distruzione di ogni forma vivente,
cancellando o conformando la vita al nostro insano volere, con l'uso continuativo e spietato della violenza.
Il crollo di "civiltà " trascorse ha lasciato spazio a nuove " civiltà "
la cui rappresentazione della visione del mondo era, ed è, speculare a quella precedente.
Una visione antropocentrica che sembra avere come finalità primaria ridurre il mondo in pezzi .
C'è un tempo per esortare e un
tempo per recepire. Un tempo per
riflettere e un tempo per decidere.
Un tempo per agire in conseguenza
alla decisione stabilita.
Infine un tempo in cui queste
esperienze si congiungono per
formulare, plasmare e incarnare
la realtà, il mondo che ci circonda,
che ci abita, di cui siamo rappresentazione.
La vanità di questa affermazione è
evidente, quasi clamorosa nel suo dolersi.
Anch'essa particola, partecipe di
una realtà sfuggente, evasiva,
illusoria.
Chi nacque braccato morirà luce.
Abbiano scelto Barabba.
Così sia.
Così è. Nell'ordine delle cose.
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