Monocromia
Fu privilegiata la monocromia,
prediletti liquidi tratti ambrati.
Muri in trasparenza.
Pareti semi cancellate, affresco
nel vuoto.
Si può dipingere del vuoto la rete
che lo sostiene, pienezza intangibile?
La sua intelaiatura, magnifica astrazione, colpo d'occhio radente.
Senza un punto di repere si
affievolisce l'orientamento.
Sfumatura. Anche tu, sfumatura e
ombra nel chiaro scuro illusorio,
evasivo, ingannevole.
Tutto tende ad ingannare, trucco,
finzione. Tu, finzione, nulla ti
distolse dalla contemplazione di
quella dolcezza non meno
effusiva, anche se virtualità pura.
Da quel centro peculiare ebbe inizio
la transizione.
Oltre. Il muro. La sua liturgia.
Il silenzio di una poesia, rarefatto
il dire, tanto da non essere se non
insignificanza.
Acusia impermeabile.
Unisono.
Il dipinto è di Elisabetta Bellotto.
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