Gnosi.

Se, sapendo, si persiste nell'azione
che conduce alla legittimazione del dolore, allora dispensare "il male" , consuetudine invalsa, diventa diritto. 
Acquisito. Infliggendolo direttamente
o favorendone la perpetuazione diventiamo correi in una operazione
arbitraria ma dettata comunque dall'esercizio del libero arbitrio. Dato questo postulato come possiamo pretendere " il bene" per noi, umani? In qualità di individuo o di specie. Non cambia la finalità perché l'uno e l'altra sono riflessi inestricabili.
Nessuna pietà ci appartiene. 
Il " male dentro" è questione irrisolvibile.  Circostanze,  cultura, tradizioni,  il carattere personale,  l'educazione  impartita e assorbita
nutrono il male, gli 
conferiscono potere, ne connettono forme e modalità  variabili, creando
una rete che , sembra, nulla possa
spezzare. Una formula perfetta, in apparenza. 
È mutazione, distorta e crudele di
 una qualità  naturale, indispensabile 
al fenomeno della "vita", al suo cammino imperturbato e lento, alla sua aggressività comunque equilibrata,  anche se dolente, 
la propensione al male della specie umana?
Quanto tempo dovrà passare prima
che dal " sapere " abbia origine
la trasformazione?
Oceani di sangue.  Di ogni specie.
Un dolore sconfinato. Senza cura,
senza guarigione, senza salvezza.
Il futuro non ci appartiene. 
 ( Antonello da Messina particolare

Commenti

Post più popolari