Concepimento
Non cercare un senso nell'evento della tua nascita, nel concepimento che la precedette, avvenne nel mistero di una insindacabile coscienza a venire, le appartenevi da tempo? O era lei una qualità virtuosa da coltivare, nutrendola con cura? Fu un apparentemente irreparabile antefatto il concepimento, la cui rappresentazione verrà evocata dal tuo renderti, tuo malgrado, manifesta? L'incessante ricerca del senso nella questione del "venire alla luce" ne avvalora l'insensatezza implicita.
Il prodromo di un qualsivoglia concepimento è uno stato di compulsione. O casualità, effimera quadratura di un cerchio che mai si sognerebbe di farsi quadrato se gli fosse richiesto un parere.
Tua madre si dispiacque quando, in un istante di estrema sincerità, le dicesti
che non le eri grata per essere stata trafugata da una condizione di infinito nulla per essere imprigionata, l'anima tua, in una gabbia di contenzione, virtuale e privilegiata, si, ma gabbia, percepita con tanta sofferenza.
Gabbia.
Hai in mano delle buone carte.
Giocale con perizia, intuisci l'armonia del gioco, non puoi fare altro.
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