Tempi

Siamo figli di un unico tempo. Di un
passato recente o remoto.
Il tempo umano, pieno di violenza, ingiustizia. 
La fuga consiste nell'attuazione del
suo compimento. 
Perseguiamo e nutriamo il mercato della sofferenza che riguarda gli
indifesi del Pianeta e il Pianeta stesso.
La Madre Terra. 
Siamo un errore che alimenta sé 
stesso senza risolversi.
Alla fine non ci sarà più cibo.
Vorrei credere al potere della conoscenza, del suo sapere. 
Vorrei credere alla potenzialità del patrimonio evolutivo della nostra specie, conseguente alla conoscenza e al suo correlato, crescente sapere.
Strumento, in teoria, che ci dovrebbe permettere di mutare. Mutarci.
Mutare i circuiti della mente che 
ci hanno dotato di qualità pervicacemente tese al culto
del dominio, del possesso, 
innaturalmente non saturabili
e il cui fine, ossessivo, è proprio
soddisfare la propria insaziabile
voracità. 
Nessun orrore, documentato, di cui 
fossimo spettatori o partecipi, potrebbe sottrarci all'ignavia 
morale cui abbiamo deciso di 
aderire. 
La pena, la compassione diventano
agire partendo dall'anima,
 riversandosi come marea sizigiale 
sul mondo.






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