Viaggio
Fu un viaggio forzato quello
che da un blu segreto intraprendesti, con cautela, docilmente, ponendosi questioni di incalcolabile rilevanza,
ma senza soste, o stazioni prospicienti il vuoto. Questioni sovrapponibili alla dimensione del vuoto stesso.
Al suo silenzio si plasmano mondi.
Ti chiedesti quale fosse la sostanza della tua natura, immateriale, corporea, letargica, densa ma limpida ombra.
Senza responso, insensata, una
crisalide tenne prigioniera, con
ferrea volontà, l'anima, indifferente al suo soffrire, inconsistenti il soffio, la liturgia.
Contemplando riflessi, infine, prese forma una epitome.
Errare all'infinito, nell'infinito è la finalità, affine al nulla.
Ti scoprì la bellezza,
ti colse da un ciglio,
pupilla,
ti lasciò,
erratica forma
languire
e poi, svanendo,
morire.
Immaturo
il sogno
che ti aveva sognata.
"La morte ha una vocazione intima,
solitaria anche se elaborata
la sua ritualità.
Rinnegata la profusione di doni,
addolcisce la pena dell'anima
raminga ."
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