Eccidio
Quando Nietzsche annunciò, denunciando un evento di incalcolabile portata, la morte di Dio, si dispero', per disperazione sconfinata.
Aveva messo in evidenza
un fenomeno di entità
immane, strisciante fino
ad allora, deflagrazione
atomica da allora in poi.
Dio è morto.
Il concetto dell'esistenza di Dio e della sua "morte" , variabile, in
relazione a convinzioni
religiose, fede, credenze, in realtà cela un afflato, un anelito profondamente radicati
nell'anima. Anima Mundi.
Transeunte e al contempo
onnipresente. Materica e
al contempo ultraterrena.
Il concetto mistico del Sacro
e del Divino che nulla
attiene alla fede ad un
Credo, dogma e limite.
Imposizione e controllo.
Nietzsche mise in luce
uno strappo non rimarginabile, perenne
ferita, aperta, inguaribile.
La scissione tra essere umano e natura, millenaria,
Irreparabile, ora, dalla
notte dei tempi, in una ipotesi di futuro.
Nessuno ha avuto la
capacità di suturare
lo squarcio date
proporzioni e profondità.
Raggiunge il centro della
Madre Terra, i suoi lembi
sono agli antipodi dei
Mondi.
Siamo deboli, " pallidi
delinquenti " senza
scheletro ma gonfi di
veleno mortale.
Questa condizione impedisce ad equilibrio
e armonia di espandere
il loro regno, favorendo, per
contro, l'instaurazione,
sempre più diffusa e
solida, di un regno la
cui connotazione
clamorosa è la crudeltà
con il corollario di efferatezze inaudite che
la accompagnano.
Crollerà.
È già crollato.
Permane la disperazione.
Chiave di volta per
l'oltre mondo. Perfetto.
Disabitato da umani.
Forse anche da
" oltre umani".?
Zarathustra canta
la sua canzone .
" Nietzsche visionario.
Mistco oltre il tempo. Eccentrico. Coglierà follemente la folle uniformità che lega e
fonde epoche e rende
simili gli umani,
elementi e artefici
inscritti nell'ordine delle
cose e delle " Meccaniche
Celesti".
Ordine, Sistema perdurante
ma transitorio, nel quale
è implicito l'epilogo della nostra specie, come crediamo di conoscerla.
Un epilogo senza
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