Esteta
L'esteta riveste sembianze
apollinee.
Si distoglie con grazia,
Enigmatico sciame, vorresti
fosse pura luce.
Etereo magma, binario,
bifido sorriso, portali bifori oltre i quali frammenti,
sparse membra
permanenti, nello sciogliersi,
fluttuano.
Non è luce nella disaggregazione, ma una
leggera, irrequieta, ombra.
Emerse da fondali
di abisso, letargica e
immensa saturando
ogni recesso, colmando
di sé lo spazio tra i mondi.
La morte è amore.
Nella clausura della
circolarità espande,
esaudendo senza fine
il vuoto.
È vocazione.
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