I mulini a vento
Fosti proprio tu a consegnarti alla resa.
Peraltro inconfessabile,
se non a me. Antagonista
sodale della tua pena.
Concepita attraverso il tuo
stesso concepimento. Non astraibile dalla formula
dei tuoi geni colmi di
malinconia, esili, forse
poco vitali, inadeguati,
troppo inclini alla flessibilità, impropriamente intricati.
Indissolubilmente connessi
con l'incorporeita' che ti
distingueva, con comprensione, senza giudicare.
"Non posso più sostenere
il dolore percepito, virtuale
o reale che sia, idealizzato
con enfasi, pianificato con cura e attenzione. In un certo senso, marchio e sigillo, indelebili.
Ho il cuore in frantumi. Irreparabilmente
Spezzato."
Mi dicesti.
Non ti risposi. Ti trasmisi
un semplice pensiero.
"Nonostante il tuo cuore
sia in apparenza spezzato e
irreparabilmente, continua a battere. A volte con
lentezza, talaltra tumultuoso. I palpiti si
susseguono inarrestabili.
Fino a quel momento.
Indifferibile."
I mulini a vento non
esistono più.
del dialogo.
Immagine fotografica di Viviana Rota.
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