Virtù del pianto

Pianse a lungo, indisturbata.
Modulando le lacrime, 
nella lenta caduta, una 
armonia complessa la cui
natura cristallina era 
primordiale, tersa la 
scrittura sul vuoto. Invalicabile la trasparenza. 
Passasti oltre, senza ascoltarne il suono, senza
percepirne l'assenza.
Oltre il bagliore, 
balenante, costante nella
intermittenza una costanza
simile all'eternità, dolore.
Si può pensare l'eternità?
O la si inventa per contrastare la paura della
fine? È eterno il dolore, cagione di quel pianto 
oltre il quale passasti, non per indifferenza ma perché 
ti era insostenibile la lievita'
del suo peso? Passasti oltre
mentre la Madre Terra definiva, piangente, il compendio della sua essenza.
Passasti oltre o la tua ombra 
era, intenta, ti guardava 
passare, diafano nulla, 
oltre.

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