Irreprensibilita'
Le stelle si intrattengono, lassù, tra archi e pilastri
celesti, fili di luce,
gallerie iridescenti,
fragili cupole colme di
un buio respiro, con
giochi misteriosi, siderei.
Ma quei giochi non
lasciano traccia di sé, non
suoni dall'eco profonda.
Singolari suoni transeunti,
trascesi, amalgama
immateriale.
Ti scuotesti, tremula per
una agitazione
insopprimibile.
Ti scuotesti, come la cima
di un albero, la cui anima
arborea, antica e saggia si
scuote, inappellabile il
richiamo suadente,
aggraziato per una grazia
gentile, sofisticata.
Sapiente.
Ti copristi gli occhi, la
sua venusta' eccentrica
era insostenibile.
Percepisti con remoti, ormai
superati, recettori, quell'eco
cui le stelle acconsentivano
appropinquarsi a te,
pietose della tua solitaria
angoscia, inalienabile.
Nessuno era presente, per
cui nessuno si accorse
degli scapolari che celavi
sotto la veste, accenno
ad una trasformazione in
atto. Ombra di ali in incessante divenire.
Fragranza di piume.
Corte itinerante.
Gioco etereo di corpi,
amabilmente
orchestrato.
Solo una veggente, anacoreta, nell'anfiteatro
della volta,
irreprensibile,
assisteva.
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