Dilemma

Ti dissero, quando ti affacciasti
al mondo, con curiosità battagliera, eri puro cobalto, profonda come il più profondo oceano, avresti potuto sfidare 
il mondo intero, quel mondo che ti aveva accolta, con sognante
negligenza e che, dopo la tua comparsa, non si prese più  cura di te, ti dissero. Ti lasciò, tu metafora di un vissuto non ancora concepito, contenuto immanifesto di un disegno appena abbozzato, delineato con tratti decisi, tenaci nel non perdere di vista, cancellando le opportunità che via via si sarebbero offerte, ogni via di fuga. Non era previsto l'imponderabile. L'elemento ignoto, inconoscibile era 
annullato sul nascere.
Con dolore di talune persone,
deviazione di un percorso
integerrimo nella sua immutabilita', e per questa ragione, ininfluenti.
Fu ideata, o si creò, questo non è dato sapere,  una soglia bifora.
Chi avesse avuto la fortuna di accedervi, pur senza conoscere il destino e la sua forma, la sostanza pervasiva che lo indirizzava verso una direzione o l'altra, immotivata inclinazione  verso i confini dell'infinito, piuttosto che una caduta trionfale, per avere inciampato in una lieve sporgenza del terreno, avrebbe dovuto decidere, scegliendo un varco o l'altro.
La decisione presa, qualunque essa sia, scioglie il dilemma, lo dissolve liberando 
l'anima da vincoli grevi, 
imperituri. 
Se la decisione non viene 
presa, il dilemma ti 
inghiottira'.
Questo, solo questo ti svelo'
infallibile l'ombra, sodale.
Tu e lei,  formulate per essere indissolubili,
per non essere state, per non
essere.
Per quella tensione
 all'invisibile aura 
che tutto cura
e con amore guarisce, 
 tornerete alla fonte,
all'assoluto da cui foste allontanate.
(Immagine fotografica di 
 Robi Spagnolo)




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