Trasparenza dell'inganno
In frantumi,
depose schegge semipolverizzate
in una fragile cuna,
il cristallo,
scintille inondando il buio profondo dell'Empireo.
Eruppero stelle da
quell'onda d'urto,
si svuoto' l'archivio
che aveva contenuto il
postulato
della vita.
Il profumo cingeva
orbite e oceani celesti.
Gelide maree
sizigiali
cancelleranno
tracce
di un pallido sogno
nascente
alla luce
della prima luna.
Un richiamo suadente,
un trillo incidentale,
diapason
pervasivo del nulla.
Estatica visione
quella soglia, embricata
alla trasparenza
del suo essere
quinta essenza.
Fili di perle,
Lacrima Mundi,
austero dolore
manifesto e oscuro
oltre l'invisibile.
Sospesa.
La clessidra vivente.
Dianzi all'abisso.
Sospesa.
La contemplasti a lungo.
Con grazia attingevi
al distillato odoroso
del tempo
nel suo circumnavigare.
Passato.
Presente..
A venire.
Ignota la misura.
Dell'anima.
Della compassione.
Spezzava il cuore.
Perché irreperibile
il rimedio.
L'infinito, il suo palpito,
volesti arginare.
Come atto estremo.
Non d'amore.
È follia la pena.
Trasparenza
dell'inganno.
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