Epifania

Ti conferì una forma l'urgenza
divina a disvelarsi, riconoscibile,  pudico il grembo, strumento
verginale, ti trasse qui, tiepidamente,
nel mondo dell'essenza del non senso, effimera.
 Lo accordano stelle pellegrine, 
il cui transito è Mistero.
Manifesto l'agire, 
 a Te elargendo il sacro,  rinnegato,  dissacrato,
esecrato tremulo seguire
la luce, fu condanna.
Intransigibili si sovrapposero
e vane, parole di cordoglio
per il  sangue, esangue,
riversato.
Per sfinitezza cessò 
di sgorgare da tempo
incalcolabile. 
Si disperse, irreperito,
l'avorio delle membra,
dislocato alle fondamenta
della Terra, fu consumato.
Giotto





 




 

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