Se fosse già accaduto (parte seconda)

Il pensiero di guardare
 " il mondo" attraverso la 
lente, forgiata in cristallo
incorruttibile, ti fece tremare.
Quale liturgia sarebbe
stata evocata da pallide 
spire dormienti, presaghe
di rivelazioni già  rivelate, ma
disattese ? Si sarebbe 
enunciato il tradimento di 
un patto oscuramente 
formulato, ma inequivocabile? 
Sotto quale nuova
 prospettiva si sarebbe 
potuta millantare una disfatta
irreparabile con un trionfo
senza ragion d'essere?
La cura che ponesti nel
postulare la questione 
ti arreco' grave turbamento
per la sua fugace 
quasi ebbra transitorieta',
tale che quando lo sguardo 
cadde nello specchio 
ti parve di sprofondare. 
Era, quello "specchio", l'abisso
in cui erano configurati
concetti e l'immane potere
che attraverso loro veniva
esercitato. L'incorporeo
potere a suggello delle
conseguenti azioni.
Credesti fosse deformato 
l'immaginario che fendeva
l'aria, quella mareggiata
esiziale di mostruosità che si abbatteva sull'inerme, quella
visione agghiacciante che riverbera ancora e ancora 
infaticabile, sul dolente.
Una estensione in 
espansione costante non
può durare in eterno, ti
dicesti, perché l'eternità è 
ingorda brama. 
Non esiste.
È uno specchio deformante.
Non è reale.
Guardasti nello specchio
con la lente.
Vedesti l' inferno e lo 
contemplasti fino ad esserne
risucchiata. Tutto il dolore,
quella sofferenza
 inappellabile, il sapere 
trafugato e vano, la reliquia
di innumeri vittime, la
croce trapiantata dei carnefici.
attraversasti e ne fosti 
attraversata.
Ogni credo si dissolse 
quando l 'inferno ti espulse. 
E si dissolse l'inferno.
E si dissolsero antitesi.
E tu, ombra sororale ti 
dissolvesti nell'assoluto
della fonte.
Si pote' compiere l'opera.
Anche la custode non
avrà più ragione
 d'essere.





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