Virtù
L'idea era stata concepita da
di palesarsi.
un pensiero primigenio.
Pensiero ammantato dal
Mistero, a sua volta irresistibilmente evoluto
dall'Ombra che lo avvolgeva.
Protezione estrema ma
fragile. Non cristallo temprato
bensì vetro soffiante,
vento profondo di caverna,
sillabe di vetro lo traevano
dal silenzio.
Pensiero inesplorato, reticente
al manifestarsi, magistrale
teoria, sospeso nel liquido
incorporeo delle origini.
Prima ancora di essere
generato o di autogenerarsi,
inesplicabilmente.
Con quale finalità quel
prodotto, quella forma, quell
anima. Risultato di
tentativi maldestri, ineffabili.
Proiezione della mente,
dedita al malaffare, al nascondimento dei veri
obiettivo e intento,
della sublimazione per
assolvere, risolvendo.
Concepire Dio, la sua totalità,
la qualità di "essere eterno",
aspirazione magnifica nella
virtù dell'inganno,
rappresentava la magia.
Aura imperfettibile perché
concepita perfetta.
Ubiquitaria.
Immutabile.
Concepire il non concepibile
rappresenta
l'opera massima.
Creata per non essere
replicata. Venerata
fino all'esaudimento
assoluto.
A somiglianza.
Immagine.
Nel vortice inizio e fine,
virtuali, si annullano.
Niente avviene.
Niente viene evocato.
Nascita e morte non
hanno ragione alcuna
Immagine fotografica di Annamaria Lanzillotti
Commenti
Posta un commento