Custode

Ti dissero, solenni
 archimandriti radunati 
in conclave policromo
la gola di aconito rosa,
sei Custode.
Ignara, per eoni che
nessuno enumerava,
un computo segreto
li affidò ad un archivio
inaccessibile, trasmutando
le verità in polvere.
Accettasti l'incarico,
gravato da un ermetismo
indecifrabile, ritenendo
il mandato degno.
Solo alla fine, sull'orlo
del buio 
ne comprendesti 
il fine.
Eri Custode del Vuoto.
E il nulla avvolgeva 
memoria e forma, 
dissolvendo sé 
stesso.
Il decorso era compiuto
senza lasciare traccia
nella composizione 
del disordine. 
Immagine fotografica di 
Nos amis pour la vie




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