Misantropia
Quando fosti deputata
a "riparare", avresti voluto
rifiutare.
Sapevi che era un'impresa
velleitaria, al limite della follia.
"Riparare l'irreparabile",
confutasti, come pensarlo?
Al fine di compensare il danno,
un danno, appunto, esiziale,
definitivo, da quale prospettiva, da quale mutamento della
medesima, distogliersi, per poter avere un margine
di gioco più esteso,
una visuale che desse origine
ad una visione omnicomprensiva,
in grado di contemplare
tutte le varianti,
le probabilità,
da quale punto di fuga,
fuggire?
Per riparare l'irreparabile?
L'agguato ti era stato teso
con abilità e competenza
magistrali da "chi"
conosceva il tuo punto
debole, che era in egual
misura il tuo punto di forza.
Operavano in sinergia,
senza eccessi.
Non intendevano
neutralizzarsi a vicenda
esercitando l'arte crudele
della sopraffazione.
Avevano compreso
le regole del
gioco, la legge che le
decretava, superiore,
una legge collaudata
da eoni, alla quale, unica,
la mente umana, aveva
deciso trasgredire.
La legge dell'equilibrio.
Cedesti, sottraendoti al
tracimare quieto ma
inesorabile dell'ordine di antichissime virtù
di ineguagliato
potere, alla loro Maestà.
Nessuna opera di
convinzione ti corruppe.
L'antica legge cancello'
ogni dissidio. Ogni
incertezza.
Vennero fugati dubbio e
apprensione.
"La saggezza della Madre
il suo denso mantello,
gli anfratti, le rughe, le
fenditure, i recessi.
Un carico immane.
Atlante, sgravato del
suo sogno.
Liberto.
Negli occhi il senso del
tempo che scorre in un
fresco alito d'erba e
corteccia, evocante
un imperturbato collegio
di piccole Madri protettive,
tenaci.
È matrilineare il pensiero
più remoto, indistinto ormai,
ma colmo di vigore,
articolata, sognante,
riflessiva pachidermia."
Assolutamente meravigliosa , unica ineguagliabile Tiziana. Un grande abbraccio. ❣️
RispondiEliminaGrazie di ❤️
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