Vestizione

Crocevia spazio temporale,
arcano,  coincidenza
altrimenti irripetibile, 
immaginata chissà quando,
immaginaria, finora.
Evento, reale, da ora. Rituale
nella lentezza radente
la quasi immobilità, 
sospeso.
 Il rallentatore 
lo evoca per esserne
stato trasceso. 
E avere dimenticato.
Tra illusione e realtà è 
visibile l'invisibile,
ad occhi multipli, abili nel
decodificarne
la forma, senza trascurare
la complessa liturgia che,
trascritta, viene lasciata 
in eredità  a un mondo senza
posteri, divario.
Chi se non un liquido 
cantore può descrivere
la "vestizione"? 
O meglio la nudità 
antecedente così pudica
nell'innocente impudicizia,
priva di ostentazione,
cristallina per trasparenza,
adamantina per vigore,
intatto diaframma tra qui
e oltre?
Nell'atto della vestizione 
fosti, indifesa, perfusa di coscienza, 
una coscienza caparbia,
ricettiva per sensori 
non voluti, dotati di 
sensibilità immediata, 
immatura, fragile per l'immateriale sostanza
che la costituisce, senza
che nulla possa
arginare il dolore di ferite inguaribili,
molteplici, immillate.
La percettibilita, ti chiedesti,
riluttante, è un dono?
La forma, primitiva,
può contenere il vuoto?
Ti assilla la questione,
l'irragionevole decisione
di vestire una nudità primeva
che nessun dolore aveva
mai oltraggiato.
La solennità con cui venne composta, incomparabile. 
Spoglie friabili scintillando
divennero spere di polvere,
crisalidi nell'ascesi dell'immanenza,  iperbole
incantatrice dell'intelletto. 
Vestizione guerriera,
da un suono echeggiante
all'infinito. 
Crisalide e luce e ombre
in transito per  mondi, 
coniugata bellezza 
con rigore,
l'indissolubile 
in dissoluzione.
Disciplina senza certezze.
Dissonanza senza stridore.
Consunzione senza punto di origine. 
La vestizione fu conclusa
con sollecita, abile alacrita'  
da enigmatiche operaie
segretamente carpite e poi
assolte, infine, per decisione propria, dissolte. 
Alcuna promessa di eternità 
né di un non plausibile ritorno
o reiterazione di ciclicità 
le avevano mai sedotte. 
Il commiato definì un patto.
La "vestizione", sanci' 
un inganno ineffabile,
magistralmente
tessuto.
Il cerchio si chiuse
nel silenzio,
inavvertito dai più. 







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