La nana
La nana non è umana,
neppure stella tra stelle
a trapuntare la volta,
ne' danza
una antica liturgia,
apostola di un dio
pensoso.
Apparve, palmata,
rosso cremisi
la rete dei vasi sanguigni
indicava percorsi
la cui meta, nebulosa,
baluginava per svanire,
cauta.
È semplicemente
una nana muta.
Soffiamo insieme
seguaci di nessuno,
nella forma del vetro.
L'anima partecipe.
Si incrino' nel cadere,
librandosi, ma i frammenti,
eterei corpuscoli,
non saranno mai reperiti.
La fine dell'era dell'uomo
sarà la fine del dolore.
Così il discrimine
tra l'albore
della coscienza
e il suo declino
si compose.
Immoto pulsa
segreto il cuore.
Offre presagi
in sintonia con la Madre,
inavvertiti ai più,
consolando
quiete malinconie
quando vano
il culto nascente.
La metamorfosi
sospese il viaggio
considerando
il tracciato
del tutto inappropriato.
Pur divagando.
Si avvolse nella materia
oscura di un sogno.
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