Simbolo dell'Infinito

Parte prima
La questione non è di poco conto. Il quesito è singolare.
Perché ci deve essere 
insegnato che maltrattare,
infierire, recare dolore è 
sbagliato? Contrario alla
"legge", non umana, ma
quella che governa con
sagace sapienza e intelligente 
flessibilità, gli Universi? 
Sappiamo. 
Possiamo fingere e ignorare
ciò che sappiamo, ma
"sappiamo".
In base a quanto sappiamo
e a quanto fingiamo di
non sapere, decidiamo
l'agire.
Non credo che una scelta
iniqua sia meno consapevole 
o responsabile di una scelta
non iniqua.
Ambedue sono frutto di
un processo della mente.
Incidono profondamente
sugli eventi, sia pure con
misura e peso differenti e
variabili.
Incidono sull'Anima del 
Mondo con conseguenze
gravi. Prevedibili in buona 
sostanza e gravi.
Della questione nessuno
ci spiegherà mai la ragione.
 
Parte seconda
Quando intraprendesti, per
percorrerla lungo l'intera
sua tratta fino a raggiungere 
il confine virtuale del 
non essere, la via di Damasco,
nessuno ti aveva suggerito
la plausibile esistenza,
né tanto meno svelato
l'enigmatica essenza,
del Mistero.
Alcuna rivelazione celestiale
ti folgoro' né ti fu affidata.
Ti lasciarono esule senza 
scampo.
La risoluzione era 
rappresentata in un affresco 
di antica data.
Premonitrici, all'ombra
della tua Anima, dissertarono
a lungo, traendo le fila di
un dialogo intessuto con
miriadi di stelle, armonioso.
Non fosti oggetto di opera
di persuasione da parte
di alcun veggente la verità,
ma il tuo pensiero divenne
azione.
E l'agire sincronia con 
il divino.
Da allora ti nutristi come
un'anacoreta. 







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