Malia ( parte seconda )

Ammalia la Madre
un vello rugginoso
radente il suo cuore
con trepida premura. 
Diafana addolcisce
il rigore
la caduta delle foglie,
lenta,
liquidamente 
ammutolendo
la memoria dell'origine.
Il senso di ogni curva
la spirale l'infinito
circuisce, 
assolvendo.
Una piccola chiesa
pervade il suono
di antiche preghiere 
scordate ma gentili,
ascetica polena
di un veliero 
disperso
su distese 
senza confini.
La morte, il suo transitare
verso l'ignoto
amabili resti
indolenti,
in disparte,
quieto il varco.
È verosimile l'identità 
con l'essenza
 dell'essere eterno?
Silenzioso passo, non
visibile, offerta devota,
propensione, 
solitudine perfetta.
Torni ad essere ciò per
cui eri stata avocata,
monade sospesa,
vegliante senza memoria,
coscienza di mondi
non transitabile, più. 




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