Ai confini dell'Ignoto
"Ai confini del Mondo, ignoto
e segreto Mondo.
Il declino, inarrestabile, fu
una scelta. Miopia e atassia
origine e conseguenza
naturali.
Nulla fu scritto che non
potesse essere letto e
mutuato in una giusta,
pura, mistica osservanza.
È travolgente la scoperta
che niente possa cambiare
se non il centro del tuo
non essere stata."
Tutto fu deciso, prologo,
trama, epilogo, a tua
Insaputa.
Traesti sapienza da questo
non sapere e divenne
ombra, eresiarca di
stabilità fluida, percorrendo,
anticipando l'inganno
del verbo la cui parabola
affonda nel vuoto,
metafora del silenzio.
Chiunque voglia mediare
verità proprie, screditando
quelle altrui, ed è prassi,
tesse vergogna, edifica a
dominio e profanazione
templi sontuosi anche se
desolati, albergo di
anime perdute che il
segno della fine rifiutano
leggere.
Panta Rei, tutto scorre,
in alternanza singolare,
tutto trasmuta, torna al
suo centro ipotetico,
all'inconcepibile.
All'essere primevo, prima
del pensiero e del suo
divenire concetto, prima
che, chissà perché,
l'Uno intendesse replicare
la sua Unicità, immillandola.
In tale dicibile non detto
l'immateriale troverà
la fonte da cui venne
generato.
Divenire ed essere
si fonderanno per mai
più separarsi.
Scomparirà ogni forma
e nello svanire il senso
dell'essere stata permutata,
si comporra', infine,
ogni antitesi.
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