Elogio del Pensiero Negativo


Lucido,  disincantato,  disarmante,  spogliato di artifici e mascherine graziose e faccine bene auguranti. La portatrice,  o portatore ,  conduce una battaglia epica.  Non ha speranza ma lotta comunque e sempre, nella realtà quotidiana e nei sogni,  pur disperando in una soluzione,  lotta strenuamente e nessuno sa quale sia il suo anelito.  O forse si?
Abolire il soggetto portatore di  “pensiero negativo” dalla propria sfera di emozioni,  sentimenti e riflessioni e di conseguenza, amicizie,  non aiuta a comprenderne il valore.  Non malattia contagiosa, i suoi ologrammi  non sono nocivi, né untori pericolosi e disturbanti.
Trastullarsi con il “pensiero positivo”  che tanto viene decantato e favorito e indotto, anche se in maniera ambivalente ed equivoca,  neppure cambia la realtà o ne materializza oggettivazioni felici, fuorvianti peraltro, nel mettere l’individuo in continua competizione con il mondo esterno, creando conflitto e inadeguatezza.
Crea illusioni e paradisi artificiali nei quali manichini vestiti alla moda ingoiano pillole dorate, auto inducendo un sonno ipnotico de-cerebrante, inseguendo sogni preconfezionati, fumetti nei quali i binari sono rigidamente programmati per raggiungere una meta univoca.  La perdita di sé, della propria libertà, l’annientamento progressivo ma deliberato e spietato dell’armonia con le proprie radici, con l’Origine.
Dalla “realtà” di cui leggo quotidianamente, dalla storia dell’umanità, compiuta nel corso di millenni insanguinati e tormentosi posso solo constatare che, a parte rare oasi temporali, la prevaricazione,  la violenza,  la crudeltà e la “barbarie” hanno dominato incontrastate, allignando ovunque,  corrompendo,disgregando,  alterando in maniera irreversibile quanto di naturale, innocente, fragile si poneva sul cammino.
Massacri,  genocidi,  ecocidi,  stermino, devastazione.  Cancellazione, sterilizzazione. Nel dispregio assoluto dell’Etica su cui si fonda il Mistero dei Mondi e dei loro inconoscibili ospiti.
La nostra specie deve avere formulato pensieri orribili per riuscire a dare luogo a una realtà cosi mostruosa, mi chiedo se ci sia stata o ci sia consapevolezza in questo lungo processo, temo di sì. “pensando” di agire bene sono stati concepiti  dogmi, ideologia, demagogia,  la radice del danno.
Pensare bene,  agire bene,  portare bene.  Il  “bene”  di chi, a favore di chi,  a danno di chi?
A ciascuno il suo vessillo,  il suo tiranno,  il suo padrone,  o il suo re o il suo dio. O il suo guru.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, sicuramente di quelli ancora dotati di senno,  di sensibilità, di mente critica,  non del tutto appiattita, vegetativa.
Non è stato il “pensiero negativo”  a creare questa mostruosità che corrode come un acido la mente e il cuore e nel suo degenerare uccide ogni forma di vita,  compresa la nostra.
Si tratta piuttosto di una formula, inscritta da non so chi nella meccanica della nostra evoluzione (?) una formula chimica, matematica, algebrica, genetica, non lo so e non credo abbia rilevanza, che ci ha spinti  a deviare,  ergerci su due gambe e diventare sterminatori altamente specializzati.
Avidi,  bramosi,  incontinenti,  introiettatori psico-fisici di qualsiasi elemento susciti la nostra fame. Insaziata,  insaziabile.  Onnidivoratori eccelsi.  Abili nell’accaparrare, estorcendo e dissacrando e distruggendo.
“il pensiero negativo” è la visione impietosa nella sua lucida incontrovertibilità dell’essenza della nostra specie e della realtà cui ha dato forma, sostanza e potere.
Lo difendo ad oltranza.
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Commenti

  1. Non c'è parola da aggiungere a un ritratto cosi lucido dell'umanità

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