La nube di Oort (parte 2)

Piccoli fiori dormienti nella nube di Oort,  comete antecedenti il verbo,
gelate nel sonno, immobili corpi cullati dal vuoto immemore e dalla buia vertigine che non concepisce sogni, lontanissime dal sole, 
prigioniere di un letargo sconfinato, sbocciate dall'esilio di un regno
estremo, dove l'eco delle lacrime affiora dal nulla e nel nulla affonda, senza la beatitudine del dogma.
Il risveglio di alcune è imperscrutabile come l'attrazione loro al sole e al suo pensiero di fuoco.
Insondato guizza il desiderio, accende fulgide le chiome e le code lucenti
un calore incandescente,  poi, come angeli, cadono e l'abisso le spegne, tra le stelle, cadenti anime dal cielo, estatiche.
Immagine di sciencecue.it

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