Ombre

Gracile il ritmo larvale
delle ombre
metafora incompiuta 
sogni sgomenti
in celle
dalla memoria oscura.
Compaiono
batuffoli di nubi artificiali
alla lisi dell'egemone
verbo.
Disputarono giocolieri
e si  colmo' di stelle
l'urna celeste, 
nel gelo segreto
vene sottili
e antenne pulsanti
sovrapposero
gli schemi dei Mondi
relegando 
il tremulo vagito
nella memoria primitiva.
Si sciolse l'incanto
nell'esito
di sequenze algebriche,
insolute.
Transfuga 
da una misantropia 
sfinita cadde in letargo, 
oscuramente 
compianto, Dio,
feticci e idoli
immolati al suo iato.
Spoglie di una 
Utopia morente,
culla pietosa 
alla deriva, immemore.
Esiziali tempo e spazio
nell'accoglimento 
del vuoto, lo seguirono 
nel soffio profondo
della Madre,
nel suo sonno quieto
lo Pneuma sapiente
si diede, 
senza riserve.
La fotografia è opera di @zataylor





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