Epistolario

Prologo

Sento dire da parte di saggi,  adepti di credenze,  guru e diffusori di luce,  cultrici e
cultori di discipline esoteriche,  epigoni e sognatrici e sognatori,  che non dobbiamo
“nutrire il male”,  dobbiamo prendere distacco da ciò che dilania il nostro cuore.
Lasciare andare,  nuova parola d’ordine,  in voga.
Ma, mi chiede la mia anima pagana e inquisitrice,  se sei parte del tutto e in questa totalità
è presente il  male, anche tu ne fai parte ed esso è parte di te.
Fosse solo per condividere il dolore che ne consegue.  Il dolore non può essere cancellato,
non lo puoi ignorare.  Tocca le cellule invisibili del Tutto, di Lei, della sua Coscienza.
Non appartiene solo all’ Altro.  E’ tuo.
 Il distacco prevede la Compassione? L’Empatia?
L’Amore?


Lettera ad una amica

E’ il dolore che dilania l’anima, il suo reiterare, il suo propagarsi,  il suo perpetuarsi.
Non pensavo a te nello scrivere la mia riflessione,  ma alla congerie “ new age” costruita in questi
ultimi decenni,  l’altra  “faccia di dio”  di cui tante persone in buona fede hanno bisogno.
Mi hai dato spunto,  questo si.
Il dolore,  che stringe e costringe l’anima e attanaglia il cuore,  non è il male e il male non è
il bene e la gioia è un’altra esperienza ancora,  con diverse emozioni,  memorie,  ipotesi,
sensazioni,  ecco  un prisma pieno di sfaccettature, puro fragile cristallo. O meglio ancora
una rete sottile,  se ne laceri una maglia , si strappa l’intera struttura.
Non posso lasciare scivolare il negativo e non ascoltare,  o vedere,  o percepire l’interezza
cui è congiunto questo esperire,  declinato in innumerevoli sfumature, una gamma incalcolabile,
strettamente intricata e di conseguenza inestricabile.
Questa è la ragione per cui sono favorevole alla nostra scomparsa,  questo pensiero affiora,
affonda, riemerge vivacemente, si attenua ma permane inscritto in una razionalità nitida
senza compromessi di sorta.
Siamo il fulcro corrotto,  parcellizzato, di un processo distruttivo e inarrestabile. In noi si
è spezzato l’incanto.  Non dispiacerti per il mio pensiero,  o il mio dolore,  o la mia rabbia
o la mia inconsolabilità, anzi grazie per il confronto.  In fondo, tu,  io,  l’intera specie cui
apparteniamo giocoforza siamo molto,  molto meno importanti di quanto riteniamo.
Abbiamo la rilevanza della molecola di uno sputo negli universi,  meno ancora e ce la
fabbrichiamo tutta da noi, questa importanza,  stolti ingannatori quali siamo,  palloncini
colorati il cui destino è quello di scoppiare,  magari,  con una risata,  un po’ di ironia,
e tornasse tutto indietro come un film che vuoi rivedere ma di cui vuoi cambiare l’inizio
e via via tutti gli eventi concatenati e la fine, anche la fine, soprattutto la fine,  una fine
alternativa,  la cancellazione di tutto in quella pellicola, a ritroso,  avendo compreso che
lì dentro ogni ruolo,  ogni volto,  ogni cuore, artefici, regista,  sono sbagliati.
Senza ritorno,  senza un lieto fine.  Fine e basta e tutto il resto della Storia, i componenti,
gli Innocenti, la loro bellezza,  puri,  incontaminati,  fin dal principio,  sono salvi.




Trionfo

Scheletri
danzanti
spogli d’evoluzione
specchio
perduto
degli occhi.
Radici mortali
oggi,
il pozzo e
la sua profondità
scomparsi.
Stelle invisibili
perpetuano
danze terrestri
indimenticabili
in vortici
d’esistenze.




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Epistolario diTiziana Antico, Sara Pievani è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.

Commenti

  1. Grazie per questi semi di riflessione e respiri di poesia!

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  2. Sembra un elegia alla ineluttabilità della vita. Grazie al libero arbitrio possibile è la scelta di pace o di guerra. Ricerca interiore. Amiamo prima noi stessi si da poter amare il prossimo. Noi esseri pensanti avvolti da materia . Il dolore accompagna il nostro divenire. Nessuno escluso. La mia esistenza è una ricerca. Discese e risalite. Siamo consapevoli di far parte del tutto cosmico . Ogni atomo del nostro corpo vibra. Segue il ritmo della legge universale. Nella sua essenza e perfezione.
    Ecco il bene e il male. La luce e il buio. Amare e odiare.
    Facciamo vibrare il nostro essere . Facciamo luce nella nostra esistenza. Agiamo con amore. Sempre più consapevoli della legge "causa effetto ". Possono dilaniare il corpo ma il pensiero positivo vincerà. Come la verità ci farà liberi. Coraggio viviamo consapevoli questa vita.

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    1. Caro Luciano grazie per il commento a fronte di Lettera ad una amica. Non è una elegia all'ineluttabile, è una presa d'atto. Si può più o meno condividere il mio auspicio alla estinzione di una specie, la nostra, o la mia visione di una sua risibilita'. È innegabile che la bilancia del libero arbitrio di gran parte degli umani, propenda da una parte... Se non sempre quella del male, almeno quella dell'apatia, dell egoismo dell indifferenza. Il libero arbitrio viene esercitato, si, e chiaramente ma da uno stato di dormiveglia nel quale le conseguenze della scelta operata non sono state prese in considerazione. Inaccettabile letargo che non ci rende meno responsabili della distruzione che stiamo perpetrando con tanta metodica perseveranza.
      Ti abbraccio forte.

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  3. credo pochissimo al libero arbitrio, siamo animali come gli altri, non illudiamoci...siamo spinti da motivazioni istintuali, da condizionamenti che noi stessi abbiamo creato e di cui siamo vittime..

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